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MUSCOLI RIGIDI DA TRIGGER POINT: COSA SONO, CAUSE, SINTOMI E COME TRATTARLI

Aggiornamento: 16 lug


muscoli rigidi e trigger point
Immagine progettata da www.freepik.com

INTRODUZIONE


Quando parliamo di trigger point ci riferiamo in generale al dolore muscolare cronico, la causa più comune di disabilità con costi annuali superiori a 650 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti (1).

In Italia ne soffrono il 24,1% della popolazione adulta, cresce con l'età e ne sono maggiormente vittime le persone che vivono in condizioni socioeconomiche più svantaggiose (2).


Il dolore mio-fasciale da trigger point non contribuisce solo al dolore muscolare cronico ma anche a condizioni mentali come frustrazione, ansia e stress le quali a loro volta scatenano una serie di fattori negativi sulla nostra salute psico-fisica.


Il dolore da trigger point comporta alterazioni dei movimenti e squilibri posturali che vanno a compromettere le strutture passive come legamenti, dischi intervertebrali, cartilagini ecc...


I trigger point possono contribuire a disfunzioni viscerali tra cui endometriosi, cistite interstiziale, sindrome del colon irritabile, acufene e altri disordini metabolici.


Come vedi i trigger point sono molto importanti per la nostra salute e non devono assolutamente essere trascurati.


Cosa sono i trigger point?


Quali sono le cause scatenanti?


Come si trattano?


Questo articolo risponderà a alle tue domande.



COS'E' UN TRIGGER POINT?


La definizione più comunemente accettata sostiene che i trigger point sono punti irritabili della banda muscolare che provoca dolore alla palpazione che spesso risponde con propagazione del dolore in altre zone.

I trigger point si distinguono in due tipi:


  • latenti/satellite

  • attivi

  • primari

  • secondari

I trigger point latenti riferiscono dolore solo in seguito alla loro palpazione, quelli attivi al contrario scatenano il dolore riferito anche senza la palpazione, infatti molto spesso le persone scambiano un trigger point sul muscolo piccolo gluteo per una sciatica, perché lo schema di dolore riferito di questo muscolo segue la stessa direzione della sciatalgia.


Tutti e 2 impediscono il pieno allungamento del muscolo, lo indeboliscono e causano una riduzione del range di movimento.


I trigger point primari sono quelli che si formano per primi nel muscolo principale e si trovano spesso al centro del ventre muscolare, quelli secondari si formano in seguito ai primari ma in altri muscoli circostanti facenti parte della stessa unità funzionale.


L'unità funzionale di un muscolo rappresenta l'insieme dei muscoli che aiutano o contrastano l'azione di un determinato muscolo, per esempio il grande gluteo è un estensore dell'anca e se si formasse un trigger point su di esso (trigger primario) è probabile che si formi anche negli ischio-crurali o negli erettori spinali (trigger secondario) perché anche questi muscoli aiutano ad estendere l'anca ma anche nei muscoli antagonisti come l'ileopsoas che è un flessore dell'anca e quindi contrasta l'azione di estensione di anca.


La maggior dei trigger point sono latenti che possono mostrare le stesse caratteristiche cliniche di un trigger point attivo. Spesso è possibile notare in seguito alla digitopressione del trigger point una risposta locale involontaria del muscolo chiamata local twitch response.


Travell è considerata il primo clinico a concentrarsi sul dolore mio-fasciale e sui trigger point, tuttavia altri scienziati avevano descritto questi fenomeni molti anni prima infatti nel 1940 Steindler coniò il termine trigger point miofasciale. Travell fu influenzata dagli studi di un reumatologo di nome Kellgren dell'University College Hospital di Londra, che pubblicò diversi articoli al riguardo. Nel 1952 Travell e Rinzler descrissero gli schemi di dolore riferito di 32 muscoli e infine pubblicò il Manuale dei trigger point insieme a Simons.



COSA PROVOCA LA FORMAZIONE DEI TRIGGER POINT


Nel 1981 Simons e Travell diedero vita alla loro teoria "l'ipotesi di crisi energetica" secondo la quale un trauma, inteso anche come stiramento o sovraccarico muscolare, determini un danno alla membrana cellulare del muscolo con conseguente danno al reticolo sarcoplasmatico che portano ad un aumento della concentrazione di ioni Calcio che provoca un aumento dell'attivazione delle proteine che provocano contrazione muscolare (actina e miosina) determinando appunto la banda tesa e quindi il trigger point provocando una carenza di ATP (la molecola che serve per la produzione di energia).


Questa ipotesi è stata poi incorporata con l'ipotesi integrata del trigger point che ad oggi rimane quella più accettata in letteratura scientifica. Per fartela a breve e più semplice possibile questa ipotesi si basa sul fatto che i segnali nervosi alla cellula muscolare sono alterati causando crisi energetica determinando ipossia (mancanza di ossigeno), aumento di calcio e quindi contrattura muscolare da trigger point.


Questa è la spiegazione microscopica ma a livello pratico la formazione di trigger point è causata da:


  • sovraccarico muscolare

  • posture viziate

  • traumi

  • stress

  • alterazioni genetiche

  • fattori psicologici

  • sedentarietà

  • carenze nutrizionali

  • disturbi metabolici



QUALI SONO LE CONSEGUENZE


muscoli rigidi
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Come dico spesso " i muscoli disfunzionali fanno più danni di un ernia".


Il nostro corpo è costituito al 40% dai muscoli, non sono solo organi deputati al movimento e al mantenimento della postura ma negli ultimi 10 anni la scienza ha scoperto che sono dei veri e proprio produttori di ormoni (miochine) che influenzano anche la salute mentale. Muscoli flaccidi, rigidi, ipotonici e deboli scatenano una serie di conseguenze negative sulla postura, sul metabolismo e sulla mente.


I trigger point abbiamo detto che determinano dolore locale o riferito e rendono il muscolo debole e rigido. Essendo il corpo costituito da grandi catene di muscoli che funzionano tutte insieme, quando in uno o più muscoli si formano trigger point allora si creano degli squilibri muscolari che ti portano a muoverti male e a sovraccaricare le strutture passive come legamenti, cartilagini, dischi ecc...


Ecco perché si formano le ernie del disco, ecco perché col tempo si formano dolori alle articolazioni, degenerazioni delle cartilagini e dolori muscolari, perché i tuoi muscoli non sono sani, non funzionano bene per le varie cause che abbiamo elencato nel paragrafo dedicato.

Dobbiamo prenderci cura dei nostri muscoli che devono essere forti e flessibili tramite l'esercizio fisico costante facendosi seguire dal Chinesiologo laureato in Scienze Motorie, l'unica figura professionale adibita alla prescrizione di esercizio fisico per la salute.



COME SI DIAGNOSTICA UN TRIGGER POINT


L'identificazione di un trigger point non è difficile ma è consigliabile seguire i seguenti passaggi:


  • Anamnesi

  • Esame obiettivo

  • Palpazione

  • Test specifici


Tramite l'anamnesi si raccolgono tutte le informazioni che il paziente fornisce riguardo la sua sintomatologia, la descrizione del dolore, la storia clinica, traumi passati, stile di vita, tipologia di lavoro e attività fisica, la sede del dolore e le circostanze in cui si manifesta (durante il movimento o a riposo) per capire le possibili cause. Inoltre è importante distinguere, tramite un anamnesi differenziale, i trigger point da eventuali tendiniti, compressioni nervose, fibromialgia e altre patologie.


All'esame obiettivo si valuta il range di movimento dell'articolazione, la forza muscolare e la presenza di altri sintomi come crampi, fatica muscolare e rigidità.


Chinesiologo e massaggiatore palpa muscoli rigidi di una paziente

Con la palpazione indaghiamo la presenza della banda tesa che risulta più rigida e dolente alla palpazione sia in loco che scatenando il dolore in zone più lontane (dolore riferito). Si utilizza una palpazione a piatto trasversale per percepire le bande tese rispetto a quelle del muscolo controlaterale. Un segno evidente è il "salto" del paziente in seguito alla pressione sulla banda tesa.


Spesso si utilizzano test specifici per valutare la risposta del muscolo alla contrazione o all'allungamento, oppure vengono impiegate apparecchiature come l'ecografia che possono essere di aiuto ma non sono conclusive.



QUALI SONO I TRATTAMENTI PIU' EFFICACI


Tra i più utilizzati abbiamo:


  • Terapia manuale

  • Dry needling

  • Iniezioni di anestetici

  • Auto-trattamento

  • Rieducazione motoria


Tramite la terapia manuale possiamo andare a localizzare i punti trigger e ripristinare la viscoelasticità dei tessuti fino ad eliminare la sintomatologia. Tra le tecniche più utilizzate ci sono: la digitopressione e il massaggio mio-fasciale. Il razionale di tali tecniche risiede nel fatto di creare una ipossia locale (assenza di ossigeno e sangue) che di contro provoca un aumento dell'afflusso sanguigno successivamente al rilascio della pressione che rilasserà la muscolatura rigida.


un Chinesiologo che massaggia i muscoli rigidi

Il dry needling, simile all'agopuntura ma con approccio scientifico rispetto quest'ultima, utilizza aghi sterili per promuovere il rilassamento muscolare migliorando la circolazione locale.


Le infliltrazioni di farmaci locali, come l'anestetico, determina sollievo dal dolore ma alcuni studi hanno dimostrato che l'effetto è simile al dry needling ma quest'ultimo, avendo un effetto più meccanico sul muscolo, potrebbe essere migliore.


Con l'auto-trattamento intendiamo l'utilizzo di strumenti come foam roller e palline rigide da posizionare sul muscolo rigido e tramite dei movimenti andiamo a massaggiare la banda tesa fino a che la sintomatologia non passa.


un ragazzo che massaggia i muscoli rigidi con un foam roller
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Altre tecniche che si possono utilizzare sono impacchi di acqua calda e fredda che aiutano a ridurre il dolore e a ripristinare la viscoelasticità, gli ultrasuoni e le pistole massaggianti che utilizzano la terapia vibrazionale per ridurre la tensione muscolare (a questo proposito io utilizzo quella della topmet sui miei clienti e su me stesso, con la quale collaboro e che puoi acquistare usufruendo del mio codice sconto eliatop, con il quale potrai acquistare qualsiasi prodotto con il 15% di sconto, ti lascio il link del sito qui



uomo che si massaggia i muscoli rigidi con una pistola massaggiante
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Quali utilizzare?


Non ci sono tecniche migliori rispetto le altre, il punto è che è necessario prima di tutto effettuare una valutazione posturale previa anamnesi per raccogliere tutte le informazioni indispensabili per capire eventuali cause, se ci sono stati infortuni passati, lo stile di vita e successivamente elaborare un programma di esercizio terapeutico e posturale per rispristinare gli schemi motori alterati dai trigger point. Alcune tecniche possono essere utilizzate solo da personale sanitario, con la Chinesiologia e la rieducazione motoria possiamo eliminare i trigger point con tecniche di rilascio mio-fasciale con foam roller e palline rigide e se si hanno le qualifiche di massoterapista possiamo usufruire anche delle tecniche manuali come integrazione per un migliore risultato.


ATTENZIONE!


Come dico sempre ai miei clienti, non basta eliminare il dolore con un percorso di rieducazione posturale e motoria ma è fondamentale dopo questo mantenere uno stile di vita attivo, fare esercizio fisico costante e curare la propria alimentazione, perché non c'è via di scampo, per stare bene bisogna adottare stili di vita salutari.


CONCLUSIONI


I trigger point provocano rigidità e debolezza muscolare scatenando una serie di compensi posturali che portano a sovraccaricare dischi intervertebrali, legamenti, cartilagini e dolore muscolare cronico.

La sedentarietà, le posture viziate, lo stress e le carenze nutrizionali sono le cause più accreditate e i trattamenti migliori includono tecniche manuali, dry needling ed esercizio fisico adattato con il Chinesiologo laureato in Scienze Motorie.


La miglior cura rimane sempre la prevenzione adottando stili di vita salutari che includono esercizio fisico costante, riduzione dello stress e rispettando le linee guida sulla corretta alimentazione.


Prova l'automassaggio con una pallina da tennis e se necessiti di supporto contattami dalla sezione servizi , contattami, oppure dai un'occhiata alle mie schede di rieducazione posturale che trovi nel sito sulla sezione servizi.


Hai mai sperimentato dolore muscolare cronico? Raccontalo nei commenti!




Fonti:



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